
La bibliografia della tesi è una bella gatta da pelare e magari tu sei uno di quelli che rimandano il peggio, in barba alle regole di buon senso (tranquillo, non sei solo!)
Del resto, se non inizi a recuperare le tue fonti è impensabile iniziare a buttare giù qualcosa, quindi mettiti l’anima in pace e dedica qualche minuto a questo articolo per iniziare a prendere confidenza con l’argomento e schiarirti le idee sulle bibliografia della tesi.
Iniziamo col dire che la ricerca delle fonti bibliografiche consiste nel cercare i documenti che trattano il tuo argomento e ne definiscono lo stato dell’arte, ossia la panoramica dei lavori svolti fino ad ora dagli esperti del settore.
>> Da leggere: Bibliografia tesi: le fonti, dove trovarle?
Ma cosa sono di preciso queste fonti?
Le fonti bibliografiche sono documenti accreditati che devono godere di una certa reputazione nel loro settore d’interesse. Proprio per questo non è possibile dare per buona qualsiasi notizia trovata sul web, ma è necessario che queste siano attendibili ed offrano informazioni corrette.
Esempi di fonti bibliografiche
Libri: puoi trovarli online, nella tua biblioteca universitaria o nelle biblioteche nazionali a cui puoi accedere tramite il prestito interbibliotecario.
Riviste di settore: sono periodici composti da articoli che trattano argomenti specifici, li trovi sia online che nella biblioteca della tua facoltà.
Pubblicazioni scientifiche: puoi trovarle principalmente online, su database di settore. Si dividono in due tipi:
- quelle che riportano i risultati di una ricerca sperimentale
- quelle che riportano la panoramica dettagliata di tutto ciò che è stato fatto relativamente ad un determinato argomento (review)
Voci enciclopediche: si tratta di pubblicazioni contenute in enciclopedie (ad es. Enciclopedia del Diritto) che spiegano nel dettaglio il significato di un termine. Attenzione, non si tratta di semplici voci di vocabolario: questi scritti raggiungono spesso un livello notevole di approfondimento scientifico.
Sentenze, decreti, ordinanze: puoi trovarle sia raccolte in forma cartacea (integrale o in appositi ‘massimari’, ovvero collezioni delle sole massime del testo), sia in forma digitale, all’interno di banche dati.
Brevetti: si tratta dei titoli da cui derivano i diritti di proprietà industriale sulle invenzioni. Anche questi puoi trovarli online direttamente sul sito dell’Ufficio brevetti.
Di qualsiasi fonte si tratti, non è detto che tu debba leggerla tutta: concentrati solo su ciò che ti interessa e ti è utile (un capitolo, un paragrafo, una prefazione) e non dimenticare di segnare di volta in volta i riferimenti che ti serviranno per compilare la tua bibliografia.
Se vuoi farti aiutare dalla tecnologia per la raccolta rapida delle tue fonti dai uno sguardo a Mendeley, uno strumento gratuito online davvero fantastico che ti aiuterà a raccogliere le tue fonti in modo automatico, semplificandoti la vita!
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